“Sono ancora vivo”. Logen Novedita, conosciuto altresì come il Sanguinario, pronuncia questa frase per la prima volta un istante dopo essere scampato alla furia degli Shanka. E’ ancora vivo, lui, ma i suoi compagni? Nella sua vita ha sempre combattuto, non sa fare altro; allora perché il destino gli riserva un ruolo accanto al Primo Mago?
Perché lo faccio? dice a se stesso l’inquisitore Sand dan Glotka, uno che ha conosciuto l’inebriante altezza della gloria e i sotterranei umidi e pregni di paura delle segrete. Salire e scendere le scale gli provoca dolore adesso che è storpio, ma non immagina che la sua vita può ancora salire o scendere a seconda degli umori e degli intrighi dell’arcilettore Sult che lo ha scelto come braccio armato per eliminare i suoi nemici.
Il capitano Jezal dan Luthar è vanesio, futile, privo di intelligenza ma in virtù del lignaggio e della sua abilità di spadaccino vagheggia per sé un grande futuro militare prima e politico poi. Non immagina, non può immaginare che presto si innamorerà di una popolana, Ardee West, sorella di un suo superiore, né che nientemeno entrerà nel Palazzo del Creatore.
Il maggiore Collem West non ha il lignaggio di Jezal, ma ha fegato, è l’eroe della breccia di Ulrioch, il primo (?) a superarla. Pensa di aver già dato, Collem, ma il destino ritiene quelli come lui sempre e solo carne da cannone.
Ferro Maljinn non ha conosciuto altro che schiavitù, soprusi e abusi che hanno fatto di lei una donna senza cuore e una combattente straordinaria, quasi animale. Perché l’ordine dei Maghi ha bisogno di lei?
Tutte questi personaggi confluiranno e s’incontreranno ad Adua, la capitale dell’Unione, una città gloriosa con un Re assente e con cortigiani intriganti pronti a tutto, anche a rischiare la vita e la faccia per confutare il sedicente Primo Mago Bayaz che dopo secoli è tornato nell’Agriont per reclamare il suo seggio nel Consiglio Ristretto. Una città con una leadership debole e impreparata ad affrontare un nuovo conflitto. Forse anche su due teatri diversi. E’ per evitare tutto ciò che alla fine tutti partiranno per un viaggio, ognuno alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.
Il romanzo di Joe Abercrombie è un fantasy corale, in molti paragonano e ritengono Abercrombie l’erede naturale di Martin. I personaggi creati sono pieni di sfaccettature, eroici e deboli, cinici e ingenui al tempo stesso, si respira nell’aria l’epicità di un mondo sull’orlo di un abisso e in lotta per la sopravvivenza. Benché scevro da ogni ideologia manichea, e benché crudo non si arriva alla compiaciuta violenza dei libri di Martin.
Abercrombie è stato bravo a dosare le informazione sul mondo, sulla geografia e sui rapporti di forza e commerciali. Lo ha fatto con garbo, senza stancare il lettore, dicendo il giusto e lasciando al lettore far correre la fantasia. Un romanzo come detto che seppur impregnato di un’aura epica non manca di situazioni al limite del comico, come la storia del tegame o dei talenti di Fratel Piedelungo. Inserti humor molto ben inseriti e miscelati. Un romanzo da leggere, il primo della Trilogia The First Law.
Già, ma se La Seconda Legge impone: “E’ vietato mangiare la carne degli uomini”. Cosa recita La Prima Legge?
Joe Abercrombie è nato a Lancaster nel 1974. Nel 2002, ancora studente di Psicologia all’Università di Manchester, decide di scrivere una trilogia fantasy e inizia la stesura del primo episodio. Trasferitosi a Londra per lavorare come montatore freelance e produttore di format televisivi, sottopone il manoscritto all’attenzione di alcuni degli agenti letterari più influenti del Regno Unito, incassandone lo scetticismo. Nel 2006, però, Gollancz (storica etichetta britannica famosa per essere, tra gli altri, l’editore di George Orwell) acquista i diritti del romanzo, vincolando Abercrombie a pubblicare quella che diverrà la trilogia “The First Law” per un giro d’affari a sette zeri eThe Blade Itself (Il Richiamo delle Spade, Gargoyle, marzo 2013) viene finalmente pubblicato. Seguono Before They Are Hanged (2007), in uscita in Italia per i tipi di Gargoyle col titolo Non prima che siano impiccati, e Last Argument of Kings (2008). Nel 2008 Abercrombie è finalista per il prestigioso John Campbell Award come miglior nuovo scrittore fantasy. Escono poi i romanzi – singoli e ambientati nello stesso mondo di “The First Law” – Best Served Cold (2009), The Heroes (2011, Gargoyle 2012) e Red Country (2012). Joe Abercrombie è fra gli autori della serie della BBC “The Worlds of Fantasy”, insieme a Michael Moorcock, Terry Pratchett e China Miéville. Vive a Bath con la moglie e i due figli. www.joeabercrombie.com è il suo sito.
Massimo Bencivenga |